La bella Nanide

Denis è un giovane collega che vorrebbe scatenarsi, e ancora di più, con la sua mogliettina. Ma Nanide, la sua giovane moglie, non vuole sentirlo, probabilmente bloccata da un’educazione rigida. Ama il sesso, ma nell’intimità del marito. Non scopa ma fa l’amore. Le avventure più sexy che ha avuto con lei consistono nel sesso nella natura o talvolta in macchina. Il piccolo brivido sessuale, ma niente di molto perverso.
Denis mi confidò un giorno, conoscendo la mia affinità con il sesso e la mia predilezione per le perversioni più spinte. Mi ha chiesto di provare a sedurre la sua bellissima moglie. Non avendo nemmeno una foto di lei nuda, prova un piacere malizioso, che immagino perverso, nel descrivermela nei minimi dettagli con l’eccitazione dei mariti che hanno difficoltà a reprimere una fantasia che è diventata una vera e propria ossessione.
Con i miei 65 anni, la mia pancia più che gonfia e i miei capelli piuttosto abbondanti, dubito della mia capacità di sedurre questa giovane donna. Ma mi guardo bene dal dirlo a Denis perché ho una gran voglia di scoparmi sua moglie, se non posso farlo, almeno avrò avuto la possibilità di vederla da vicino. Non ammetto però la sconfitta e i sussulti che animano il mio cazzo mi spingono a fare il massimo per raggiungerlo, anche se devo ricorrere a mezzi poco rispettabili, come l’alcol per esempio.
Ammetto di essere già innamorato di questa donna e del suo corpo, cosa che non sembra dispiacere al mio amico. Penso spesso alle descrizioni che mi ha fatto di lei e immagino il suo culetto con un perizoma bianco e la sua figa completamente depilata che si bagna non appena le si parla di sesso. Un culo tutto nero con un buchetto tra le natiche ballonzolanti che implora di essere visitato. Da quel momento, ho fantasticato furiosamente su Nanide, immaginandola nelle situazioni più perverse. Mi confido con Denis che mi ascolta con gli occhi che brillano di eccitazione.
Le donne africane sono le più calde e sensuali della terra e quando sono eccitate si bagnano, gocciolano, vere e proprie fontane dove è bene bere. Hanno un forte odore di sesso che farebbe impazzire un reggimento. Li adoro, li venero. Hanno una profonda fessura del sedere che sale in alto sopra i lombi e cade tra le cosce snelle e flessuose. Questa ha la particolarità, secondo il marito, di avere un buchino molto sensibile, che appena viene titillato, prima si chiude e poi finisce per aprirsi al dito o al cazzo che viene a stuzzicarlo.
Poiché ormai sono ossessionato e penso solo a vederla nuda e a cercare di sedurla, ho proposto a Denis di venire a cena da me con la scusa del mio compleanno e di saldare un’amicizia nascente. Naturalmente non ha tardato ad accettare il mio invito.
Il fine settimana successivo fu il grande giorno. Quando la vedo, rimango sbalordito. È una vera dea nera, di un nero profondo, non marrone, non una mezza tonalità, una bellissima negra in tutto il suo splendore. È sublime. Un tipo africano molto marcato, capelli lunghi e ricci, occhi grandi, anch’essi molto neri. Un naso piccolo, largo ma affascinante, labbra piene tra le quali mi vedevo mettere il mio cazzo e farlo mordicchiare dai suoi denti bianchi che le illuminavano il viso. Indossa una gonna dritta e rigorosa che le arriva ben al di sotto delle ginocchia. Niente di sexy, ma non ha bisogno di vestirsi in modo sexy. Il suo corpo fa venire voglia di strapparle i vestiti e scoparla senza indugio. Sotto la canottiera leggera, riesco a scorgere un seno piccolo, sodo e ben modellato. Riesco a vedere i capezzoli che segnano l’indumento nonostante il reggiseno. Ricordo che Denis mi aveva descritto un seno molto sviluppato. Le immagino nere con aloni bellissimi e ben definiti. Macchinalmente, forse impressionato, le tendo la mano per salutarla, ma lei mi porge la guancia e io mi precipito a baciarla, senza dubbio un po’ troppo, perché lei soffoca una piccola risata divertita. Il primo contatto è buono anche se sono maldestro. Questo bacio mi permette di assaggiare la morbidezza della sua pelle e di sentire i suoi profumi, il mio cazzo freme già per questo contatto effimero. Mi sorride quando mi presento. A quanto pare, si adatta. Per me va bene. Mi sembra una persona dolce e gentile.
Dopo aver salutato Denis, la invito a seguire il corridoio che porta al soggiorno e la seguo, ma il marito mi tiene per la manica e mi sussurra all’orecchio:
– Lasciatele un po’ di vantaggio e ammirate i suoi bellissimi glutei.
Sapeva bene il fatto suo, perché in effetti potevo vedere il bel sedere che rotolava sotto il tessuto sottile della gonna. La gonna rivelava le curve delle sue lunghe gambe. Ho potuto così vedere le magnifiche décolleté con tacchi altissimi. Come faceva a camminare con tanta disinvoltura? La sua posizione era particolarmente dritta e questo, sommato alle scarpe, le conferiva un aspetto da piccola principessa preziosa. E mi ha fatto venire voglia di violentarla sul posto.
La raggiunsi, la afferrai per i fianchi e le proposi di sedersi su una sedia profonda, dove naturalmente la gonna era tirata su per mostrare un po’ le cosce. Parliamo delle sue cosce! Perché la cosa più eccitante sono le sue cosce, lunghe, sottili e sode. La sua pelle è liscia e nera. Non una macchia. Non riesco a staccare gli occhi dalle sue cosce.
Il simpatico marito mi porge una bottiglia di Krug d’annata già ghiacciata come regalo, mi segue in cucina, intrattenendo con me una conversazione, un pretesto per dirmi una volta che mi sono allontanato dalla bella donna:
– Il vostro regalo non è nelle vostre mani, ma seduto su una poltrona in salotto, spero che possiate portarcelo. L’ho scaldata dicendole che stasera l’avrei legata per scoparla, so che le piace, so anche che ci penserà tutta la sera. Le avrei fatto qualche accenno per tenerla al caldo. Le leccai anche la figa prima di venire, mi pregò di scoparla per calmare il fuoco che la stava consumando, cosa che ovviamente non feci. L’ho sditalinata poco prima di venire, la sua figa è tutta appiccicosa. Annusate!
Mi mise un dito sotto il naso e riconobbi l’odore di una femmina in calore. La serata si preannunciava positiva.
Abbiamo preso un aperitivo leggero, avevo previsto qualche bottiglia di Champagne, il mio informatore mi aveva spiegato che Nanide amava particolarmente questa bevanda, come molte donne, credo. Parliamo molto di chiacchiere, ma vedo che le piace compiacere e questo funziona molto bene su di me. Balbetto, sono nervoso, mi sento un idiota di fronte a una bella ragazza che approfitta della mia confusione.
Nonostante tutto, rimane in guardia e quando le offro l’ennesimo bicchiere di Champagne, dapprima rifiuta e poi, quando insisto, accetta. Rimane con le cosce strette sul bordo della poltrona. Denis è uno spettatore, mi guarda mentre lo faccio, contempla la sua fantasia.
La fisso, il mio sguardo vaga sul suo corpo senza fermarsi, faccio fatica a guardarla negli occhi, la mia mente ha bisogno di saziarsi delle sue curve e mi prende il panico all’idea che si tiri indietro, che si renda conto della trama. Temo che sia ovviamente disgustata da quest’uomo vecchio, grasso e arrogante che rappresento per lei. È evidente che non le piaccio. Non mostra alcun interesse per me, ride educatamente alle mie battute ma non molto di più. Tuttavia, inghiotte il suo drink abbastanza velocemente. I suoi occhi brillano e quando le verso un po’ di Krug d’annata, non rifiuta il delizioso nettare e lo porta direttamente alla bocca. Immagino il mio sesso caldo tra le sue dita, contro le sue labbra, invece di quel flauto gelido. La osservo sempre di più. Non può più ignorare di avermi sedotto. Il vecchio grasso e libidinoso fa fatica a contenersi di fronte alla bella donna. Il mio cervello ribolle di idee di conversazione per mantenere la sua attenzione su di me.
A poco a poco, con l’aiuto dell’alcol, diventa più figa, più seducente. Si accascia sullo schienale della sedia, mettendosi comoda. Le deve piacere il mio gioco. Vuole sedurmi. Nel frattempo, il marito diventa sempre più trasparente. Risponde con risposte brevi quando gli si rivolge la parola, sembra che voglia lasciarmi prendere in mano la situazione. Lei lo guarda di tanto in tanto, ma è tutta mia.
Le bolle fanno il loro effetto, lei ride sempre di più. Si sposta sulla sedia senza accorgersi che la gonna si sta alzando e mostra un po’ di più le cosce. Lo guardo e mi diverto. Il mio amico si è completamente escluso dalla scena, credo che il nostro spettatore abbia già un’erezione.
Il suo bicchiere è di nuovo vuoto, lo riempio. Ridendo, mi invita a bere, continuando a ignorare completamente il marito, che le sorride ogni volta che si degna di vederlo. Sembra che stia aspettando il momento giusto per agire. Mentre lei scoppia a ridere, evidentemente ubriaca, lui si alza e si siede sul bracciolo della sedia. Porta le mani sulle ginocchia di lei e la accarezza teneramente. Lentamente, solleva il bordo della gonna per mostrarmi le sue gambe. Con grande sorpresa, Nanide lo lascia fare e scoppia a ridere, dando del maiale al marito. Si avvicina all’orecchio di lei e sussurra alcune parole a voce abbastanza alta perché io possa sentirle:
– Mostrategli le vostre gambe, non è molto! E poi è il suo compleanno, ha il diritto di sognare un po’ quel giorno! Mi è già venuta un’erezione, solo a vederlo guardarti così. Non dimenticate che dopo sarà la vostra festa a casa, sapete cosa vi aspetta!
Rimase in silenzio per un momento. Ma un bacio profondo del marito e una leggera carezza in alto sulle cosce che la espone un po’ di più sembrano convincerla. Si alza e inizia a ondeggiare il suo bel corpo come solo le donne africane sanno fare, con un bicchiere di Champagne in mano. Spingo un po’ la musica, che era silenziosa in sottofondo. Mi porge il bicchiere vuoto e io mi affretto a rimediare al problema. Ruota i fianchi, mette il ventre in avanti o inarca le natiche in modo lascivo. Prende la parte inferiore della gonna e la solleva, rivelando furtivamente il piccolo perizoma bianco. A volte vedo il triangolo di pizzo bianco che copre la zona pubica, a volte la striscia che si perde tra le natiche scure. La vedo aprire e aprire l’indumento, così rigoroso al suo arrivo e così sexy in quel momento. Non potevo credere ai miei occhi e alla mia fortuna. Sempre modesta, si mette di profilo e lascia cadere il tutto ai suoi piedi. Con un gesto da spogliarellista, il panno mi raggiunge il viso. La vista delle sue lunghe gambe nude e delle sue natiche aperte dal perizoma mi fa impazzire di desiderio. Ho un’erezione come mai prima d’ora.
Così vestita, mi guarda dritto negli occhi. Lei si toglie a sua volta il top per scoprire il reggiseno. Si gira e ride con i suoi bellissimi denti bianchi. Si inginocchia e si alza più volte di fronte a me, esponendo la sua figa ancora protetta dal tessuto sottile. Mi rallegro di uno spettacolo che lei non può immaginare. Una delle sue labbra è sfuggita alla presa del panno bianco. Il contrasto lo rende molto visibile, così nero, così liscio, già scintillante di secrezioni. Non ce la faccio più, mi alzo e mi posiziono contro le sue natiche per prenderla in braccio. Si allontana dolcemente da me, ma mi resta vicino. Dalla mia posizione, posso vedere il suo culetto rotondo, così nero, le mutandine di pizzo bianco intrappolate dai suoi bei globi carnosi e che sottolineano perfettamente il rigonfiamento del suo sesso. Ora, da davanti, mi mostra un ventre piatto con una pelle liscia, lucida e nera come l’ebano.
Denis le chiede di spogliarsi per eccitare il vecchio porco che sono. Lei rifiuta e mi chiede un altro bicchiere che ha già svuotato. Lo beve in un sol sorso, lasciando che un rivolo del prezioso liquido le esca dalla bocca e si perda tra i seni. La tensione sale.
È il marito che si è avvicinato a lei e da dietro le sgancia improvvisamente il reggiseno, liberando i suoi bellissimi seni, altrettanto neri. I suoi capezzoli sono come li immaginavo, scuri, piuttosto grandi, ma ben definiti con le punte erette. Deve essere sensibile dalle punte. Ma subito, maliziosa, li nasconde con le mani. Le chiede di mostrarmele. Così, senza che nessuno glielo chieda, apre le braccia e si mette di fronte a me, mostrando il suo seno a questo vecchio pazzo che sono. Si gira, facendo danzare i suoi seni davanti ai nostri occhi. Non ce la faccio più, il mio cazzo nei pantaloni mi fa così male. La ragazza birichina se n’è accorta perché di tanto in tanto mi guarda la patta. Mi eccita. Tremando, le chiedo di togliersi le mutandine. Ride. Si gira di nuovo, mi guarda e si china per far ballare i suoi seni. Si avvicina e mi spinge verso la poltrona, io mi accascio. Proprio davanti al mio naso, si afferra i seni da sotto, li tira su come se si offrisse e schiaccia i capezzoli tra le dita. Scoppia a ridere mentre si raddrizza e offre le sue belle natiche alla mia vista. Li fa rotolare a pochi centimetri dal mio viso, sento l’odore del suo sesso così vicino ed eccitato. Gli occhi del mio amico escono dalle orbite. Le chiede di eccitarmi, di farmelo diventare duro. Lei ride, mi guarda e comincia a tirarsi lentamente le mutandine giù per le cosce. Finalmente posso ammirare la sua figa senza peli. Il mio sesso va bene nella biancheria intima. Quando le chiedo di girarsi, lo fa, ancora felice come sempre, mostrandomi quel sedere che ho sognato per tante notti. Inarca la schiena, muovendo le natiche avanti e indietro. David chiede di più e le respira dentro per aprirsi.
Ma questa volta lei non lo ascolta, presa dalla sua follia. Spetta al vecchio maiale prendere l’iniziativa. Le verso un nuovo drink e mi avvicino a lei, afferro un capezzolo e lo faccio rotolare tra le dita. Lei fa una smorfia, ma non rifiuta. Insisto. Poi, mentre beve, spingo l’altra mano tra le sue cosce e inserisco brutalmente un dito nel suo sesso paludoso. Non ce la faccio più. La tiro a me, le afferro la bocca per inserire la lingua. Mi afferra la nuca e mi bacia ferocemente. Le nostre lingue si mescolano. Sento la sua mano che mi accarezza il cazzo sui pantaloni, inizia ad aprirmi la patta e a liberare l’oggetto del suo desiderio. Lo guarda e quando le guido la testa tra le mie gambe, capisce che desidero la sua bocca. Le sue labbra carnose mi fanno venire voglia di lei. Guarda furtivamente verso Denis che le sta massaggiando il sesso attraverso i pantaloni. Prende in mano il mio cazzo e lo osserva, dopo qualche leccata esitante, si rende conto che suo marito si sta facendo francamente una sega. Poi fa scivolare il mio cazzo tra le sue meravigliose labbra e lo inghiotte completamente prima di iniziare una lenta suzione. Sento il calore della sua bocca irradiarsi sul mio cazzo. La sua lingua rotola e disturba il mio glande sensibile. Sono sull’orlo del paradiso. Questo trattamento mi porta rapidamente sull’orlo dell’orgasmo. La faccio alzare perché è il suo culo che voglio scopare. La giro, le faccio appoggiare i fianchi sul bracciolo della sedia e le faccio appoggiare la testa sul sedile. Il suo culo è alto e la sua figa si apre con naturalezza, non si tira indietro. La prendo per la vita, contemplando il suo sedere. Le allargai le natiche per vedere il suo buchetto appena sopra il suo sesso lucido e bagnato.
Sono troppo eccitato per aspettare. Anche lei lo è, mentre prende in mano il mio sesso e lo guida all’ingresso del suo ventre. Quando inserisco il glande, lei emette un grido rauco e mi chiede di scoparla a fondo. Mi godo la meravigliosa sensazione di sentire questa figa morbida, calda e bagnata, che scopro essere così stretta. Non appena viene penetrata, uno spasmo orgasmico afferra il mio cazzo con una forza mai provata prima. Poi inizio a stantuffarla con forza, cercando di entrare sempre più in profondità in lei. Sta al mio gioco e oscilla le natiche per venirmi incontro. Pronuncia cose incomprensibili, nella sua lingua, credo. Si gira a guardarmi e dice:
– Nessuno si è spinto dentro di me come te! Scopami ancora, goditi la mia piccola figa. Sei il secondo uomo che ho accolto dentro di me. È così bello, scopami con il tuo grosso cazzo. Scopami, scopami forte!
Cosa che ho fatto senza che me lo chiedessero. Non ci vuole molto a fare avanti e indietro per sentire il mio sperma salire sul mio cazzo. Mentre sto per sborrare, mi pianto in profondità nella sua vagina. Anche lei lo sente, quindi spinge sul fianco in modo che io mi pianti ancora più in profondità. Per aumentare il suo piacere, le infilo il pollice nel culo, facendola strillare di sorpresa e di piacere. Così la possiedo ancora di più, sottomessa al mio cazzo da una parte e al mio dito dall’altra. Docile, allenta le natiche per facilitare il ditalino. E tutto in una volta, lo sperma sgorga inondando la sua fica, sporcandola nella sua intimità. Lei urla il suo piacere, ancora una volta la sua figa si stringe intorno al mio cazzo e il suo ano intorno al mio pollice. Sborriamo insieme. Era da molto tempo che non sborravo così.
Dopo un momento di calma e di piacere, si voltò per darmi un bacio profondo che avrei voluto definire affettuoso, ma forse era gratitudine. Dietro di noi, notai Denis in ginocchio, il suo sesso morbido appeso alla sua mano ricoperta di sperma, il suo naso a pochi centimetri dalle mie natiche. Aveva osservato molto attentamente la sua cornificazione, questo piccolo bastardo. In questo momento lo trovo eccessivo, vorrei che mi lasciasse ora con mia moglie.
Nonostante l’eiaculazione, il mio sesso è ancora duro, lo faccio scivolare delicatamente nella tana traboccante di sperma. Guardai affascinato mentre il mio cazzo bianco veniva inghiottito dalle grandi labbra nere e molto sviluppate della mia padrona. Dovevo scoparla di nuovo. Mi girai, Denis non aveva abbandonato il suo posto di osservazione, né il suo piccolo e morbido cazzo. Gli afferrai la nuca, saltò, ma si lasciò andare quando lo premetti contro le mie natiche. Sentii la sua lingua leccare un paio di volte. Poi l’ho lasciato andare. Continuò il suo lavoro di cornuto sottomesso leccandomi le palle e le rotondità mentre io riempivo la sua bella mogliettina sempre più forte.
– Tuo marito, quel cornuto di tuo marito, mi lecca le palle mentre ti scopo!
– No, non ti credo! mormorò tra due gemiti.
– Allora guardate!
La raddrizzai fino a farla stare quasi in piedi, senza lasciare quel paradiso che era la sua figa. Lei lanciò un’occhiata sotto la spalla e, alla vista del marito in una posizione così degradante, sentii la sua figa comprimere di nuovo il mio cazzo. Vedere il marito cornuto e sottomesso la fece sborrare.
– Succhiami! Voglio sentire di nuovo le tue labbra e la tua lingua sul mio cazzo!
– Il desiderio di te è all’ordine del giorno, mio caro!
Si inginocchiò, afferrò il sesso sporco tra le dita e lo masturbò lentamente. Il marito la osserva ancora con attenzione. Lo afferra per il collo e dirige il mio cazzo verso la sua bocca. Esita, il glande contro le sue labbra. Nanide lo guarda e lascia che il mio cazzo entri in lui. È maldestro, ma sembra che si dia da fare per il mio piacere. Essere succhiato da un cornuto davanti a sua moglie, che lo incanta. Dopo alcuni minuti di questo trattamento, lei glielo dice beffardamente:
– Calma, puttanella, questo cazzo è mio, volevo solo che lo assaggiassi e vedessi quanto è bello e grosso. Sarà anche vecchio, ma mi scopa bene. Visto che ti eccita fare il cornuto, lascerò che il mio nuovo tesoro mi sborri in bocca. Sono sicuro che vuoi mettere il tuo sperma sulla mia lingua, Arsenne. Vorresti essere il primo a sborrare tra le mie grandi labbra.
– Mi piacerebbe, amore mio, sborrare nella tua bocca.
Ha preso il mio sesso e si è applicata al più fantastico pompino che qualcuno abbia mai fatto. Non esitava a farmi entrare in profondità nella sua gola, fino a farmi venire i conati di vomito. Denis, invece, si strofinava e lucidava il suo piccolo cazzo. Non riuscii a resistere a lungo e mi riversai su di lei. Si preoccupò di non lasciar trapelare nulla. Lei si girò e, dopo aver ingoiato tutto, fece rotolare una vanga cremosa verso il marito, che svuotò le sue piccole palle sulle gambe della moglie. Lo afferrò per i capelli e lo costrinse a togliere la sporcizia. Una volta fatto, lo tirò verso l’inguine per farselo leccare:
– È molto bravo a leccarmi la figa, mi pulirà, così non dovrò fare la doccia. Vai avanti mia piccola troia, bevi la sborra del mio amante, del tuo ragazzo, vuoi che diventi anche il tuo amante? Eh, mio piccolo mangiacazzi.
Tremava, stava ancora avendo un orgasmo.
Sazi, stanchi per le emozioni, ricadiamo sulle sedie, senza fiato. Lei gli fa un sorriso malizioso, a significare che si è meritato di essere cornuto e che questo può ripetersi ogni volta che lei lo desidera.
Poi arrivò il momento della separazione, erano successe così tante cose che non sapevo bene come comportarmi con i miei due amici o i miei due amanti o le mie due amanti. Mi ha sbaciucchiato e mi ha stretto la coda mentre se ne andava. Come a rassicurarmi su un altro tempo.
Dopo qualche minuto di decompressione, mi avvicino alla finestra per aprirla e godermi un po’ di vento fresco. Sono sorpreso di vedere che la loro auto è ancora davanti. E si sta masturbando, il piccolo bastardo si sta scopando la mia amante nella sua auto. Mi masturbo e sborro tra le mani. Mentre me ne andavo, lei si accorse della mia presenza e agitò la mano, io risposi con la mia mano appiccicosa.
Stasera ho ancora in bocca il sapore dolce del suo bacio. Mi masturbo pensando al suo culo, alle sue natiche ballonzolanti e alla sua piccola stella nera che un giorno, forse, avrei posseduto…

 

Secret Sex Story

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